Se la vita ci ha dato la fantasia e l'immaginazione non è per un motivo futile,
la vita non commette mai questo errore.
Esse esistono eccome, ma appartengono non al corpo fisico bensì a quello animico,
per cui, come succede per l'anima, sono suscettibili di biasimo perchè, non essendo "visibili"
danno l'idea di qualcosa di poca importanza. Invece non è così: anzi, coloro che ne sono privi
non saranno in grado di percepire nulla a livello animico e continueranno a credere
soltanto a ciò che "vedono" perdendosi davvero il meglio.
Quando qualcosa è visibile la reputiamo reale mentre all'invisibile non diamo importanza.
Vorrei dimostrare l'enorme errore che si fa in questo caso:
se l'anima, come la fantasia non dà certezza circa la sua esistenza,
allora perchè invece i sentimenti, pur essendo a livello animico e invisibili
hanno da parte nostra tutta l'attenzione?
La differenza sta nel fatto che i nostri sentimenti li sentiamo e quindi li percepiamo
rendendoci felici o tristi, mentre la fantasia "è frutto della nostra immaginazione" e quindi " non reale".
Il fatto che elargisce equivoci in tal senso è che la fantasia la manovriamo noi
mentre i sentimenti ci manovrano.
Allora è bene dire che siamo davvero vittime del circuito chiuso dello spazio e del tempo.
E' bene dire che ignoriamo i nostri molteplici livelli di esistenza poichè ci sentiamo miseri, piccoli,
impotenti e soprattutto per nulla liberi.
Attraverso l'immaginazione si può lavorare non solo in senso pratico
(e a questo tipo di fantasia ci crediamo!) ma ancor di più a livello spirituale.
Se noi osserviamo a lungo un grande dipinto, un quadro o un disegno senza pensare a nulla
ci succederà a un certo punto di "sentirci" dentro quell'immagine.
Questa non è fantasia o immaginazione
ma si tratta di acquisire una minima esperienza in senso universale.
Noi quell'immagine ce l'abbiamo davanti, come possiamo entrarvi dentro? Lo facciamo attraverso
la cognizione esatta dello spazio e del tempo, ossia verifichiamo la percezione
che forse non ci troviamo mai davvero in un solo posto in un determinato tempo
ma potremmo farci rivelare, se solo avessimo coscienza delle nostre svariate opportunità,
il segreto annesso alla fantasia e all'immaginazione.
L'attenzione all'immagine ci svela anche la realtà di quanto tutto sia relativo.
Quindi nessuno potrà mai dire cosa è vero e cosa non lo è, poichè ognuno ha occhi diversi
e diverse angolazioni nel vedere le cose.
La persona dotata di immaginazione e fantasia riuscirà prima o poi ad "entrare" nel quadro;
la persona che non ha fantasia non ci riuscirà e per questo non crederà mai
al viaggio immaginario dell'altro.
Ma attenzione, per "immaginario" non s'intende "inesistente"; immaginario
vuol dire creato dal potere della fantasia.
Per ultimo vorrei dire quanto segue:
come mai le persone che temono di essere malate si ammalano poi davvero?
E come mai quelle convinte di guarire guariscono?
L'immaginarsi felici e sani anche se non lo si è porta ad una certa guarigione.