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venerdì 23 maggio 2014

VI SIA SPAZIO NELLA VOSTRA UNIONE

Allora Almitra parlò di nuovo e disse: Cos’è il Matrimonio, Maestro?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E state uniti, ma non troppo vicini:
le colonne del tempio si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.



Almustafà ha parlato dell’amore, la cosa da prendere in considerazione immediatamente dopo è il matrimonio, è ovvio. Ma non si tratta del matrimonio che voi conoscete. Non è il matrimonio che il mondo intero pratica, perché esso non è un frutto dell’amore. Non ha radici nell’amore; di fatto, al contrario, è un espediente della società astuta, dei preti e dei politici, per scavalcare l’amore, per evitarlo.
Ecco perché nell’antichità – e nei paesi più antichi dell’Oriente, ancora oggi – è esistito il matrimonio tra bambini. I bambini non sanno nulla della vita, non sanno nulla del matrimonio. Nella loro innocenza, tutte le culture e tutte le civiltà hanno trovato un buon motivo di sfruttamento e di manipolazione: prima che nei loro cuori sorga l’amore, essi vengono stretti in un legame.
Il matrimonio attualmente diffuso non solo non è un frutto dell’amore, è contro l’amore. È così distruttivo da non avere confronti per ciò che riguarda l’annientamento dello spirito dell’uomo, della sua gioia, della sua leggerezza e giocosità, del suo senso dell’umorismo.
In un matrimonio tra bambini, ai due piccoli sposi non viene neppure chiesto nulla: ci si rivolge ad astrologi, lettori della mano, I Ching e carte dei tarocchi. Il fattore decisivo non è la vita dei bambini che si sposeranno, il fattore decisivo sono i genitori dei due sposi.
L’amore non è minimamente preso in considerazione, ciascuna delle due parti fa i propri conti: la famiglia, il suo prestigio, la sua rispettabilità sociale, il denaro che verrà dato dai genitori della ragazza a quelli del ragazzo. È strano che i due promessi sposi, che vivranno gli anni a venire insieme, siano completamente esclusi. È un affare e viene presa in considerazione ogni altra cosa, ma non loro.
Per esempio, le famiglie reali permetteranno ai loro figli di sposare solo altri membri di famiglie reali. È politica, pura politica. Date semplicemente uno sguardo alle famiglie reali europee: in un modo o nell’altro sono tutte legate tra loro dal matrimonio. Questo evita conflitti, invasioni, e rafforza il loro potere: se quattro o cinque famiglie reali sono collegate fra loro tramite i figli, hanno un potere cinque volte più grande.
Tutto questo continua ancora oggi, sebbene sia assolutamente contrario alla fisiologia e alle scoperte della scienza medica, come se il sangue reale avesse qualche qualità speciale che lo renda diverso dal sangue comune.
Turiya è qui presente. Anche Vimalkirti, suo marito, era uno dei sannyasin a me più intimi, ed era il pronipote dell’imperatore tedesco… sebbene l’impero sia svanito, la regalità rimane.
Vimalkirti era uno spirito ribelle. Sposò per amore Turiya, una donna comune. L’intera famiglia si oppose, e non solo la sua famiglia ma le diverse famiglie reali europee, perché andava contro la tradizione. Naturalmente, poiché esse sono tutte collegate tra loro, Vimalkirti divenne, in pratica, un fuori casta.
Se fosse ancora esistito l’impero, Vimalkirti sarebbe stato imperatore della Germania: sua madre era la figlia della regina di Grecia e la sorella del marito della regina Elisabetta d’Inghilterra, il principe Filippo. Aveva altre sorelle e altri fratelli, entrati tutti a far parte di altre famiglie reali: tutta questa gente era contraria alla sua scelta e fece di tutto per impedire a Vimalkirti di sposare Turiya. Ma lui era un uomo integro e intelligente, non riusciva a comprendere quel pregiudizio… nessuno, nessun esperto, se dovesse analizzare alcuni campioni di sangue sarebbe in grado di stabilire qual è il sangue reale: il sangue è sangue!
E quando Vimalkirti e Turiya vennero qui, la loro scelta divenne oltraggiosa: il pronipote dell’imperatore tedesco, la più vecchia delle famiglie reali europee, osa diventare un sannyasin e fare la guardia del corpo a un mendicante quale io sono, che non possiede nulla di suo?

Almustafà non sta parlando del matrimonio che voi conoscete. Né parla del matrimonio d’amore: questo è l’evoluzione più recente nei paesi industrializzati. Il matrimonio tra bambini è scomparso e ora la gente si sposa quando si innamora… ma questa gente non conosce l’amore, il mistero dell’amore è qualcosa del tutto ignoto a loro. In realtà, definiscono amore qualcos’altro: chiamano amore la lussuria, e i vostri cosiddetti matrimoni non sono altro che cieca lussuria.
L’amore non è mai cieco. Tuttavia, poiché esiste confusione e la gente non è in grado di operare una distinzione netta, si è iniziato a parlare di ‘amore cieco’.
L’amore vi dona la più chiara delle visioni, occhi limpidi. La lussuria è certamente cieca perché è biologia, non ha nulla a che vedere con la vostra spiritualità.

Allora Almitra parlò di nuovo e disse: Cos’è il Matrimonio, Maestro?
Per la prima volta si rivolge ad Almustafà come ‘Maestro…’, questo perché il tempo del distacco si avvicina… e qualsiasi cosa egli abbia detto sull’amore, solo un Maestro la può dire: qualcuno che sa, qualcuno che parla per esperienza personale e diretta.

E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme… non fraintendete questa affermazione. Non sta dicendo che ogni uomo è nato con una moglie potenziale da qualche parte. Almustafà dice qualcosa di completamente diverso, dice: “Voi siete nati insieme…”, nell’amore siete nati insieme, perché esso vi ha rinnovati, vi ha resi freschi, giovani, vi ha mutati in una canzone, in una danza che mai avete conosciuto in precedenza.
E insieme starete per sempre.
Se voi siete nati dall’amore, se il vostro essere insieme non è frutto della lussuria, il vostro amore sarà più profondo, giorno dopo giorno. La lussuria appiattisce ogni cosa, poiché alla biologia non interessa che rimaniate insieme o no. Il suo unico interesse è la riproduzione, per la quale l’amore non è affatto necessario: potete continuare a fare figli senza amore alcuno.
Ho osservato ogni sorta di animali. Ho vissuto nelle foreste, sulle montagne, e sono sempre rimasto perplesso: quando gli animali fanno l’amore sembrano sempre molto tristi.
Non ho mai visto un solo animale fare l’amore con gioia, sembra che qualche forza sconosciuta li obblighi a farlo. Non è frutto di una loro scelta, non è una loro libertà ma la loro schiavitù. Questo li rende tristi.
La stessa cosa ho osservato nell’uomo. Avete mai visto un marito e una moglie per strada? Forse non sapete se due persone sono marito e moglie, ma se entrambi hanno un volto triste potete esser certi che sono sposati!

Una volta viaggiavo in treno da Delhi a Srinagar e nel mio scompartimento c’era solo un altro posto libero. Arrivò una coppia: un uomo e una donna molto belli. Poiché entrambi non potevano sedersi nell’unico posto libero, lui andò in un altro scompartimento. Ma a ogni stazione si presentava con dolci, frutta, fiori.
Io osservavo quello spettacolo… non sono altro che un semplice osservatore… a un certo punto chiesi alla donna da quanto fossero sposati, e lei mi rispose: “Da circa sette anni”.
Le dissi: “Non mentirmi! Puoi ingannare chiunque ma non me… voi non siete sposati!”
Rimase sconvolta. Uno straniero, con cui non aveva mai parlato… che si era limitato a osservare; mi chiese come l’avessi capito.
Dissi: “Non è una gran scoperta, è qualcosa di elementare. Se fosse tuo marito, saresti fortunata se, una volta scomparso, ricomparisse alla stazione d’arrivo!”
Disse: “Non mi conosci, né io conosco te. Ma ciò che dici è vero. È il mio amante, un amico di mio marito”.
Dissi: “In questo caso è tutto chiaro!”
Cos’è che va storto tra i mariti e le mogli, perfino dopo un matrimonio d’amore? Il fatto è che non si tratta d’amore, e tutti l’hanno accettato, come se conoscessero cos’è l’amore: è pura e semplice lussuria. Ben presto vi ritrovate stanchi l’uno dell’altro. La biologia vi ha ingannati per rispettare il proprio programma riproduttivo, e in breve non trovate più nulla di nuovo: la stessa faccia, la stessa geografia, la stessa toponomastica. Quante volte l’avete esplorata? A causa del matrimonio il mondo intero vive nella tristezza, eppure tutti restano inconsapevoli della causa.
L’amore è uno dei fenomeni più misteriosi che esistano. Ed è dell’amore che Almustafà sta parlando:

Voi siete nati insieme, nel momento in cui in voi è sorto l’amore. Quella è stata la vostra vera rinascita… e insieme starete per sempre, poiché non si tratta di lussuria: non potrete annoiarvi, proprio perché non si tratta di lussuria.
Una volta che avete generato dei figli, la biologia vi lascia e voi vi ritrovate come un estraneo che vive con un altro estraneo: non conoscete quella donna, quella donna non vi conosce… tutto ciò che fate è discutere, punzecchiarvi, maltrattarvi. Questo non è amore.
L’amore è la fioritura della meditazione.
La meditazione porta con sé molti tesori, forse l’amore è la rosa più vivida che cresce sul cespuglio della meditazione.

Voi siete nati insieme…
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio…
Ricordate questa affermazione: Ma vi sia spazio nella vostra unione. State insieme, ma non cercate di dominarvi, non cercate di possedervi e non distruggete l’individualità dell’altro.
Purtroppo è ciò che viene fatto ovunque. Perché mai la donna dovrebbe prendere il nome dell’uomo? Ha un suo nome, ha una sua individualità. Pensate a un uomo che prende il nome della donna: nessun uomo lo farà mai. Avete distrutto la donna perché è fragile, delicata, umile.
Perché la donna dovrebbe andare a vivere nella casa dell’uomo? Perché non dovrebbe essere l’uomo a vivere nella casa della donna?
Ogni tanto accade che un uomo si sposi a condizione di andare a vivere nella casa della moglie, perché i genitori di lei sono anziani e non hanno altri figli che si prendano cura di loro. Ma ci avete fatto caso? Quando un uomo va a vivere nella casa della moglie, viene condannato da tutti. Viene deriso, come se avesse perso la sua virilità… mentre nessuno deride la donna.
In realtà, l’uomo è più saldo e ha più forza: si potrebbe permettere di andare a vivere nella casa della donna. La donna è più fragile, sradicarla dal giardino in cui è cresciuta è il principio di un processo di distruzione: nella casa dell’uomo non potrà mai essere un individuo, sarà inevitabilmente una schiava, non avrà radici, sarà slegata da tutti. Non è altro che una serva, ed è così che è stata trattata in tutto il mondo.
Il mio consiglio è questo: nel momento in cui un uomo e una donna decidono di vivere insieme, dovrebbero avere ciascuno la propria casa. Nessuno dovrebbe andare nella casa di qualcun altro, perché nell’attimo stesso in cui qualcuno va a casa di qualcun altro, diventa inevitabilmente uno schiavo, e gli schiavi non possono essere felici. Hanno perso ogni loro integrità, la loro individualità. Hanno venduto se stessi.

Se vivete insieme, lasciate che vi sia spazio… se il marito torna a casa tardi, non occorre, non serve che la moglie lo interroghi su dove è stato, sul perché è in ritardo. Egli ha diritto alla propria libertà, è un individuo libero. Siete due individui che vivono insieme e nessuno invade lo spazio dell’altro. Se la moglie torna tardi, non è necessario chiederle dov’è stata. Chi sei per farlo? Lei ha la propria libertà, il proprio spazio.
Ma questo accade ogni giorno, in tutte le case: la gente litiga per inezie, ma in profondità l’elemento di discordia è che nessuno è pronto a lasciare che l’altro abbia il proprio spazio, la propria libertà.
Le cose che piacciono possono essere diverse. A tuo marito può piacere qualcosa, a te qualcos’altro. Questo non vuol dire che dobbiate iniziare a litigare perché, in quanto marito e moglie, dovreste avere le stesse preferenze.
E poi, tutti questi interrogatori… ogni marito, quando torna a casa, rumina nella mente le stesse domande: “Cosa mi chiederà? Come risponderò?” E la donna sa già cosa chiederà e cosa il marito le risponderà, e sa che tutte quelle risposte sono false, inventate. Il marito la sta ingannando…
Che amore è mai questo: sempre sospettoso, sempre timoroso di qualche gelosia? Se la moglie vi vede con un’altra donna – anche se state solo ridendo o parlando – è sufficiente per litigare tutta la notte. E voi vi pentite della vostra scelta: questo è troppo… solo per aver riso un po’ con qualcun altro. E se il marito vede la moglie con un altro uomo e si rivela più allegra, più felice, è sufficiente per creare agitazione, scompiglio nel suo animo.
La gente è inconsapevole del fatto che non sa assolutamente cosa sia l’amore. L’amore non sospetta mai, non è mai geloso. L’amore non interferisce mai nella libertà dell’altro. L’amore non impone mai nulla all’altro. L’amore dona libertà, e la libertà può esistere solo se nell’essere insieme esiste spazio.
Questa è la bellezza di Kahlil Gibran… è un’intuizione fortissima. L’amore dovrebbe essere felice di vedere che la sua donna è felice con qualcun altro, perché l’amore vuole che la sua donna sia felice; l’amore vuole che il marito sia felice, quindi se sta parlando con un’altra donna ed è felice, la moglie dovrebbe essere contenta, non è il caso di sollevare discussioni.
Due persone stanno insieme per rendere più felici le loro esistenze, invece accade l’esatto opposto. Sembra che tutte le mogli e tutti i mariti siano insieme per rendersi reciprocamente infelici, per rovinarsi a vicenda la vita. Il motivo è questo: essi non comprendono neppure il significato dell’amore.

Ma vi sia spazio nella vostra unione… non è affatto una contraddizione. Più spazio vi date a vicenda, più sarete insieme. Più libertà vi concederete, più sarete intimamente uniti. E non sarete nemici intimi, ma amici intimi!

E tra voi danzino i venti dei cieli.
Questa è una legge fondamentale dell’esistenza: essere troppo insieme, non lasciare alcuno spazio per la libertà, distrugge il fiore dell’amore. Lo si schiaccia, non gli si lascia lo spazio per crescere.
Proprio di recente gli scienziati hanno scoperto che gli animali hanno un territorio, delimitano un loro spazio vitale. Avrete visto i cani che fanno pipì sui pali, pensate sia inutile? Non lo è affatto: stanno tracciando dei confini: “Questo è il mio territorio”. L’odore dell’urina impedirà a tutti gli altri cani di entrare in quello spazio: finché gli altri cani restano anche solo a un passo di distanza, verranno ignorati, se superano quei confini scoppiano subito le zuffe.
Tutti gli animali selvatici fanno la stessa cosa. Perfino un leone non vi farà nulla se non superate i confini del suo territorio, vi considera gentlemen! Se però entrate nel suo regno, non importa chi siete, verrete ucciso.
Ancora non abbiamo scoperto questa stessa esigenza di spazio vitale negli esseri umani: di certo l’avrete percepita, ma non è ancora stata stabilita su basi scientifiche. Se usate un treno locale indiano per andare a Bombay, lo troverete così affollato… la gente è tutta in piedi, pochissimi riescono a trovare un posto per sedersi. Ma osservate le persone che stanno in piedi: anche se sono strette le une alle altre, fanno di tutto per non toccarsi.
Man mano che il mondo sarà sempre più sovrappopolato, aumenterà le gente che impazzisce, che si suicida, che compie omicidi, per il semplice motivo che non trova un proprio spazio vitale.
Gli amanti, quanto meno, dovrebbero essere abbastanza sensibili: la moglie ha bisogno del proprio spazio e così pure il marito.

Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore.
L’amore dovrebbe essere un dono dato e preso in libertà, ma non dovrebbe esistere alcuna pretesa. Altrimenti, molto presto vi ritroverete insieme eppure lontani e remoti come due stelle. Nessuna comprensione vi avvicinerà più: non avete lasciato alcuno spazio neppure per costruire un ponte che vi colleghi.
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime… non fatene una cosa statica, non fatene una routine: Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Se potrete avere al tempo stesso la libertà e l’amore, non avrete bisogno più di altro. Avrete ottenuto ogni cosa, tutto ciò per cui si vive vi sarà stato dato.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Gibran sta semplicemente cercando di farvi capire come queste due cose, in apparente contraddizione – lo spazio e l’intimità – possono coesistere: Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa… è una differenza estremamente sottile, eppure bellissima.

Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e siate allegri, ma ognuno di voi sia solo… non appiattite l’altro in nessun modo.
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale… le corde del liuto sono sole, eppure vibrano di musica uguale: la separazione, lo spazio, è dato dall’individualità delle corde. Mentre l’incontro e la fusione e il dissolvimento sono dati dalla musica.
Quella è la musica dell’amore!

Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro… è meraviglioso donarsi. E l’amore dona senza condizioni, eppure non dona il proprio cuore perché sia di rifugio all’altro… poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E state uniti, ma non troppo vicini… si deve stare estremamente all’erta per stare insieme senza distruggere l’altro. Non si deve stare troppo vicini… lasciatevi spazio!

Le colonne del tempio si ergono distanti… osservate le colonne di questo Auditorium: si ergono distanti fra loro, eppure sostengono lo stesso tetto. Esiste spazio, una individualità, eppure esiste un fondersi e un incontrarsi… infatti esse sostengono lo stesso tetto.
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro… questo spazio è necessario, in modo tale che l’altro non si trovi sotto la tua ombra. Altrimenti non crescerà.
Come mai le persone innamorate sono continuamente arrabbiate, tristi? Perché la loro crescita non accade: uno dei due ha coperto l’intero cielo e non ha lasciato neppure uno spazio minuscolo perché il sole e il vento e la pioggia raggiungano l’altro. Questo non è amore: è proprietà, è possessività.
L’amore vorrà che tu cresca alla stessa velocità, alla stessa altezza, in modo che tu possa danzare al sole, alla pioggia e al vento.
Il vostro stare insieme dovrebbe essere un’arte.
Nella vita, l’amore è la più elevata delle arti.
FONTE:  "http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.oshoba.it%2Foshotimes%2Findex.php%3Foption%3Dcom_content%26view%3Darticle%26id%3D297%26Itemid%3D67&ei=qCV_U5XOOejj4QSZ4YHABA&usg=AFQjCNGz-hdFS9Wc9LFJTsO-BCR5W3W-bg"
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CC4QFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.oshoba.it%2Foshotimes%2Findex.php%3Foption%3Dcom_content%26view%3Darticle%26id%3D297%26Itemid%3D67&ei=qCV_U5XOOejj4QSZ4YHABA&usg=AFQjCNGz-hdFS9Wc9LFJTsO-BCR5W3W-bg